Dati riclassificati – 1° gennaio 2020 / 30 settembre 2020
Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera
«I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni di euro raggiungendo le guidance definite per l’anno in corso. Tutti i trimestri sono stati profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno» spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
«Banca Ifis da inizio anno ha rafforzato il CET1 consolidato di 73 punti base, attestatosi all’11,69%, calcolato escludendo il dividendo 2019 il cui pagamento è sospeso in conformità con le raccomandazioni di Banca d’Italia ed escludendo prudenzialmente l’utile dei primi nove mesi del 2020. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. Si conferma, inoltre, la tenuta della qualità dell’attivo che ad oggi ha riportato pochi segni di deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a posizioni che già presentavano criticità. Su questo fronte, a copertura dei settori potenzialmente più impattati dalla pandemia, nel terzo trimestre 2020, sono stati fatti accantonamenti prudenziali per circa 11 milioni di euro sulla stima di potenziali effetti negativi attesi e connessi, principalmente, alle moratorie. Inoltre, in questi mesi pur mantenendo grande attenzione al controllo dei costi sono stati confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione dei business e dei processi organizzativi, che rimangono un obiettivo prioritario».
«Il portafoglio crediti del Settore Corporate & Commercial Banking è ben diversificato per segmento, clienti e geografia. In questi mesi abbiamo aderito alle moratorie e sviluppato nuove piattaforme e prodotti, assistendo anche quelle aziende non ricomprese nel perimetro con piani di ammortamento più lunghi o attraverso il differimento delle rate. Il nostro impegno è diretto a sostenere tutte quelle imprese che hanno una prospettiva di crescita di lungo periodo.
Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra leadership nell’asset unsecured small ticket con l’aggiudicazione di grandi e piccoli deal che nei primi 10 mesi dell’anno ci hanno fatto acquisire 1,7 miliardi di euro di crediti non performing in valore nominale e che contribuiranno alla profittabilità del Gruppo per i prossimi anni. Attualmente stiamo partecipando ad altri processi di vendita per un totale di circa 2,4 miliardi di euro di Npl. Nei primi nove mesi dell’anno, in un contesto di mercato molto difficile, i recuperi di cassa sono in linea con il 2019: un’attività che ha performato bene anche nel mese di ottobre».
«La nostra raccolta retail è solida e la clientela ci dà conferma della sua fedeltà. Cambia la tipologia di deposito, a seconda delle esigenze di investimento e del bisogno di liquidità, e si registra una preferenza per i depositi di più lungo periodo, quelli a 5 anni, che hanno dimostrato un incremento annuale del 40%, grazie ai rendimenti più attraenti rispetto ad altre forme di risparmio. Ottimi risultati, pari a circa 50 milioni di euro, anche dalla raccolta sul mercato tedesco, grazie alla partnership annunciata a luglio con Raisin».
«In uno scenario macroeconomico che rimane incerto, dove molto dipenderà dalla durata e dall’impatto di questa seconda ondata pandemica, Banca Ifis continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da instabilità. Quando il contesto macroeconomico si sarà stabilizzato, presenteremo al mercato il nuovo Piano Industriale volto alla crescita sostenibile del Gruppo» conclude Colombini.