Dati consolidati riclassificati[2] – 1° gennaio 2024 / 30 giugno 2024
Requisiti di capitale
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Roma, 2 agosto 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati consolidati del primo semestre 2024.
“I risultati consolidati del primo semestre 2024, con ricavi in continua crescita e utile a 94 milioni di euro, ci consentono di confermare con fiducia la guidance di utile per l’esercizio 2024 pari a 160 milioni di euro. Sulla base dell’andamento positivo del periodo, contiamo su una piena realizzazione dei target di questo Piano Industriale, continuando a supportare le piccole e medie imprese italiane nel percorso di sviluppo e transizione sostenibile, con i nostri prodotti e servizi e con la competenza distintiva delle nostre persone. Nel primo semestre 2024 l’attività commerciale nel factoring e nel leasing, grazie a un efficace lavoro della nostra rete, ha ottenuto tassi di crescita superiori ai mercati di riferimento, compensando l’aumento del costo della raccolta. Anche il business Npl si conferma solido e beneficia del contributo dell’acquisizione di Revalea. Da inizio anno la Banca ha, inoltre, avviato una serie di azioni volte a ridurre l’impatto di una possibile riduzione dei tassi di interesse: la duration del portafoglio titoli di proprietà è stata aumentata e la percentuale delle nuove erogazioni leasing a tasso fisso è stata quasi raddoppiata a circa l’80% rispetto all’ultimo semestre del 2023”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
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I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, che nel primo semestre 2024 sono in crescita del +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, riflettono il dinamismo della rete commerciale che ha consentito la crescita delle attività nonostante la minore domanda di credito dovuta ai più alti tassi di interesse e ha permesso al Gruppo di compensare l’aumento del costo del finanziamento. Lo sviluppo commerciale ha guidato la crescita del Settore Commercial & Corporate Banking: nel periodo la Banca ha sviluppato nuove sinergie con primari partner a livello internazionale, come Yamaha Motors nel leasing e noleggio di biciclette elettriche per il comparto turistico. Inoltre, la Banca ha sottoscritto due garanzie SACE – Futuro e Green – per ampliare lo spettro di coperture del credito a sostegno delle Pmi che mirano alla crescita internazionale e alla riduzione del loro impatto ambientale.
Nel Settore Npl i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 192 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto al primo semestre 2023. A questi, si aggiungono 28 milioni di euro derivanti dall’attività di recupero sui portafogli originati da Revalea S.p.A. nel primo semestre 2024. L’attività di recupero giudiziale e stragiudiziale non evidenzia, a oggi, impatti negativi significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse.
Il costo medio della raccolta del secondo trimestre 2024, pari al 3,94%, è leggermente superiore al 3,86% del primo trimestre 2024. Nei prossimi mesi, considerato che il secondo trimestre 2024 include già il costo dei nuovi depositi al dettaglio e l’emissione del bond senior effettuata a febbraio, è attesa una stabilizzazione del costo della raccolta. Per quanto riguarda il costo medio del finanziamento nel 2024, la Banca conferma l’obiettivo di rimanere al di sotto del 4%.
A fine giugno, in anticipo rispetto alla scadenza di settembre 2024, Banca Ifis ha rimborsato 1.625 milioni di euro di TLTRO III e ha già completato con largo anticipo tutte le azioni per rimborsare i rimanenti 411,5 milioni di euro.
Il portafoglio titoli facente capo alla business unit Proprietary Finance è diminuito da 3 miliardi di euro di dicembre 2023 a 2,6 miliardi di euro di giugno 2024, mentre ne è stata allungata la duration da 2,3 anni di dicembre 2023 a 3,1 anni di giugno 2024, a conferma di una gestione attiva e opportunistica, sempre mantenendo un profilo di rischio limitato.
I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 5,4% e al 3,0%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,4% e al 2,1%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento. La copertura media dei crediti deteriorati è stata continuamente rafforzata dal 35% del 2022 al 45% del primo semestre 2024.
I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 15,32% (14,87% al 31 dicembre 2023) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 17,59% (17,44% al 31 dicembre 2023), calcolati includendo l’utile del primo semestre 2024 al netto del dividendo maturato.
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Banca Ifis e l’impegno nella sostenibilità
Nel periodo, Banca Ifis ha continuato a portare avanti iniziative nel campo della sostenibilità attraverso un approccio integrato e concreto finalizzato a creare impatto sociale positivo per le imprese, i territori e le persone. L’impegno della Banca è proseguito su tre direttrici principali: governance, ambiente e sociale.
Sul primo fronte, le iniziative introdotte negli ultimi tre anni sono state valutate positivamente dall’agenzia di rating internazionale MSCI che, ad aprile 2024, ha alzato il rating di Banca Ifis portandolo da A ad AA, sui livelli più alti del settore finanziario italiano. L’innovazione sostenibile del modello di business di Banca Ifis è proseguita con l’integrazione di nuove partnership con primari operatori internazionali nel campo dei prodotti green come il leasing delle e-bike, del fotovoltaico e delle colonnine di ricarica per auto elettriche.
Sul fronte sociale, la Banca ha portato avanti le iniziative di supporto alle comunità previste da Kaleidos, il Social Impact Lab ispirato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. Il progetto, cui è legato un piano di investimenti di 7 milioni di euro nel triennio 2022-24, ha consentito la realizzazione di ben trentacinque progettualità su tutto il territorio nazionale. A dodici di queste, Banca Ifis ha applicato il proprio modello proprietario di misurazione dell’impatto sociale generato. Il risultato dell’analisi ha evidenziato un moltiplicatore medio di 5,6: tradotto in termini pratici, a fronte di 1,7 milioni di euro investiti nelle attività misurate è stato creato valore per 9,4 milioni di euro. Sviluppato col supporto di Triadi, spinoff del Politecnico di Milano guidato dal prof. Mario Calderini, il modello di misurazione di impatto di Banca Ifis certifica la volontà di tradurre la dimensione S dell’acronimo Esg in un valore concreto, rendendo misurabili le azioni e superando ogni rischio di greenwashing.
Sempre sul fronte delle iniziative sociali, infine, nel mese di aprile 2024 ha preso vita “Ifis art”, il progetto voluto e ideato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio che raccoglie tutte le progettualità realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori. A giugno, invece, la Banca ha arricchito la collezione del Parco Internazionale di Scultura di Villa Fürstenberg – aperto gratuitamente al pubblico ogni domenica – con nove opere della personale “Horse Power” dell’artista italiano Nico Vascellari. Nel secondo semestre dell’anno in corso, invece, prenderanno il via il salvataggio e la messa in sicurezza dell’opera “The Migrant Child” di Banksy a Venezia e i lavori di restauro per rendere nuovamente fruibile alla comunità il palazzo che lo ospita, Palazzo San Pantalon.
[1] A gennaio 2024, il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d’Italia la comunicazione dei nuovi requisiti SREP. I nuovi requisiti prevedono un CET1 del 9,0%, un Tier 1 Ratio del 10,90% e un Total Capital Ratio del 13,30% (incluso 1,0% di P2G) e sono applicati a partire dal 31 marzo 2024. Al 31 dicembre 2023, I requisiti SREP risultavano essere: CET1 dell’8,65%, un Tier 1 Ratio del 10,50% e Total Capital Ratio del 12,9% (incluso 0,75% di P2G).
[2] Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie: