Mestre (Venezia), 9 aprile 2018 – GACS, linee guida e addendum BCE, entrata in vigore dell’implementazione dell’IFRS9, l’avvio delle attività sugli NPL da parte di SGA e Italian Recovery Fund (ex Atlante II): questi i molti strumenti per raggiungere l’obiettivo della riduzione delle NPE (Non-Performing Exposures) nei bilanci delle banche. Se è vero che a livello sistemico gli NPL si stanno riducendo, è altrettanto vero che i dati nazionali non rilevano più gli NPL in gestione a SGA (18 miliardi con anche gli Unlikely To Pay)[1] e Italian Recovery Fund (31 miliardi tra sofferenze ed UTP)[2] come un problema degli istituti di credito. Circa 49 miliardi di euro di asset deteriorati che sono ora assenti dai radar del sistema bancario sono in pancia ai due contenitori che hanno il mandato di gestire al meglio tali posizioni. In un contesto italiano in grande fermento, Banca IFIS conferma la sua posizione di leader di mercato grazie all’attività core di acquisto e gestione di asset re-performing (principalmente nel segmento unsecured), nonché nella dismissione di code di portafogli.
Le operazioni del primo trimestre 2018 – L’Area NPL di Banca IFIS ha chiuso diverse operazioni dall’inizio dell’anno. Nel corso del trimestre Banca IFIS ha firmato un accordo della durata di dodici mesi per l’acquisto della produzione annuale di crediti non-performing consumer non garantiti (carte di credito e prestiti personali) di una delle principali società di credito al consumo italiane, in modalità forward flow (trasferimento di crediti su base trimestrale). A marzo è avvenuto il primo trasferimento di questi crediti per un valore di circa 35 milioni di euro (valore nominale) corrispondenti ad oltre 4.500 posizioni.
L’Area NPL ha chiuso inoltre un’operazione di finanziamento di un portafoglio di crediti non-performing prevalentemente secured originati da un primario gruppo bancario italiano e acquisiti da una società affiliata a Cerberus Capital Management. Si tratta di un intervento di “senior financing” possibile grazie all’unione delle competenze dell’istituto sia nei non-performing loans e nella valutazione del rischio degli attivi distressed, sia nella finanza strutturata. Banca IFIS ha agito come finanziatore per l’acquisto del portafoglio con un investimento di circa 40 milioni di euro, sottoscrivendo le obbligazioni senior e una parte delle obbligazioni junior emesse dal veicolo di cartolarizzazione tramite cui Cerberus ha acquistato gli asset deteriorati del portafoglio.
A marzo, infine, l’Area NPL di Banca IFIS ha concluso con successo la cessione di alcune code di portafogli di tipo consumer del valore nominale di circa 40 milioni. L’operazione è stata finalizzata con un distressed investor internazionale attivo sul mercato secondario.
Al 31 marzo 2018 il portafoglio NPL proprietario di Banca IFIS vantava oltre 1 milione e 500mila posizioni, corrispondenti a circa 13 miliardi di euro (valore nominale).
Gli incassi del primo trimestre si attestano a 38 milioni di euro contro i 31 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente.
Update sul processo di fusione inversa – Con riferimento alla prospettata operazione di fusione inversa di La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS S.p.A., di cui ai comunicati stampa diffusi in data 8 e 9 febbraio 2018, si precisa che il Consiglio di Amministrazione in data odierna è stato aggiornato sullo stato di avanzamento del processo ed, in particolare, sul fatto che il perfezionamento della fusione potrebbe avvenire nella seconda metà del 2018 rispetto ad un’iniziale previsione di chiusura nella prima metà del corrente anno, essendo in corso alcuni approfondimenti in merito al percorso e alle modalità tecniche per l’implementazione della stessa.
Ai sensi dell’art. 6 del Regolamento Consob adottato con delibera n. 17221/2010, si precisa che tale operazione è qualificabile come operazione con parte correlata di maggior rilevanza, in quanto controparte della stessa è La Scogliera S.p.A., società controllante di Banca IFIS, e l’operazione supera le soglie di rilevanza identificate dal summenzionato Regolamento Consob e dalla “Procedura per la gestione delle operazioni con Soggetti Collegati” adottata da Banca IFIS. Conseguentemente, Banca IFIS pubblicherà un documento informativo nei tempi e con le modalità richieste dalle menzionate norme. Si precisa, inoltre, che il Comitato Controllo e Rischi nella seduta del 7 febbraio scorso ha svolto un primo esame della prospettata fusione e che tale Comitato sarà coinvolto nelle fasi di implementazione dell’operazione attraverso la ricezione di un flusso informativo completo e tempestivo, ed esprimerà un nuovo parere sulla stessa nei termini previsti dal summenzionato Regolamento Consob e dalla “Procedura per la gestione delle operazioni con Soggetti Collegati” adottata da Banca IFIS.