Margine di intermediazione in crescita del +35%, utile netto del +16%. Continuano le assunzioni: oltre 70 nuove risorse nei primi 3 mesi dell’anno.
Highlights– Risultati primo trimestre 2018
DATI RICLASSIFICATI : 1 gennaio – 31 marzo
– Margine di intermediazione a 139,4 milioni di euro (+34,6%);
– Risultato netto della gestione finanziaria 128,4 milioni di euro (+26,7%);
– Costi operativi a 73,4 milioni di euro (+31,9%);
– Utile netto di periodo a 37,9 milioni di euro (+15,8%);
– Costo del rischio del settore imprese a 73 bps;
– Rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti settore Imprese all’1,2%;
– Coverage ratio delle sofferenze lorde settore Imprese al 91,7%;
– Totale risorse del Gruppo: 1.541 persone (1.361 al 31 marzo 2017);
– Ratio – Capitale primario di classe 1 (CET1): 15,49% (15,64% al 31 dicembre 2017);
– Ratio – Capitale di classe 1 (T1): 15,49% (15,64% al 31 dicembre 2017);
– Ratio – Totale fondi propri: 20,91% (21,07% al 31 dicembre 2017).
“Nei primi tre mesi del 2018 il Gruppo Banca IFIS ha registrato risultati finanziari positivi, che confermano la solidità del modello e l’efficacia dell’azione delle singole business units. Liquidità e patrimonio in continuo rafforzamento permettono alla Banca di sostenere ulteriore crescita nei mercati di riferimento” ha detto Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS.
“Il Gruppo si conferma attivo nella finanza alle imprese e nell’acquisto e gestione delle sofferenze generate dalle istituzioni finanziarie italiane. Le dinamiche del trimestre sono state indirizzate alla ricerca, all’interno dei nostri mercati di azione, di un nuovo livello di “new normal” in un contesto in continuo mutamento.
Per quanto riguarda i non-performing loans, il mercato italiano si sta concentrando nei cosiddetti jumbo deals e sulla preparazione da parte delle banche di operazioni “GACS-compliant” per alcuni tipi di asset class, al fine di poter dismettere un maggiore livello di attivi deteriorati, entro settembre 2018, limite temporale della garanzia da parte dello Stato. Il mercato nel quale, come leader di settore, siamo chiamati ad operare, è inoltre fortemente influenzato dalle recenti regolamentazioni europee, in particolare dall’addendum e dalle linee guida della BCE. Molti operatori risentono infatti dell’incertezza sui possibili effetti di business e impatti sul business model che il raggiungimento del “new normal” regolamentare comporterà.
Per quanto riguarda le piccole e microimprese, nonostante il miglioramento della fiducia dei consumatori e delle aziende registrato nel trimestre, il credito bancario tradizionale si è ulteriormente contratto. Questa riduzione è bilanciata dalla continua ricerca da parte degli imprenditori di forme alternative di finanziamento tra cui nuovi capitali. Nel segmento imprese in cui operiamo, la riduzione del tradizionale canale bancario e l’impossibilità, per dimensioni, di accedere alla Borsa si traduce in una crescita della sete di credito da parte di quelle aziende sane, che hanno saputo sopravvivere alla crisi con modelli di business ristrutturati e/o nuovi.
A fronte di questi macro-scenari, nel comparto NPL Banca IFIS continua a puntare nell’accelerazione della lavorazione dei crediti in portafoglio. Questo è possibile grazie sia all’aumento del numero di persone dedicate al business NPL, sia all’ulteriore efficientamento dei canali di gestione presidiati. La velocità di trasformazione degli asset class è il grande valore su cui stiamo velocemente evolvendo.
Relativamente al comparto imprese, la Banca continua a rafforzare i propri presidi di relazione con i clienti anche attraverso l’adozione di piattaforme tecnologiche e nuovi modelli di business intelligence che permettono di supportare direttamente le imprese che ricercano credito. Inoltre, è stato avviato con successo il processo di cross-selling tra le varie aree di business dell’istituto attive nei finanziamenti alle imprese, in primis con il medio-lungo termine che entra nell’attività quotidiana della rete commerciale che, in precedenza, si occupava solo di breve termine. In questo comparto, infine, la Banca è alla continua ricerca e sperimentazione di nuove forme organizzative interne e partnership per rendere efficace il sostegno alle imprese che cercano credito, capaci di offrire loro un ventaglio completo di soluzioni in base alle esigenze del cliente.
In conclusione, i concetti espressi all’inizio dell’anno per l’intero 2018 di ricerca di sinergie, semplificazione dei processi, valorizzazione del capitale umano ed innovazione a 360 gradi – non solo tecnologica – hanno caratterizzato il primo trimestre e continueranno a farlo anche nei successivi.
La consapevolezza di essere un istituto che ha fin dalle origini avuto un modello di business unico nel panorama finanziario italiano ci differenzia sempre di più, trimestre dopo trimestre, dagli altri operatori. Un’unicità che si traduce nella capacità di individuare e cogliere opportunità al di fuori degli schemi precostituiti, supportati da patrimonio e liquidità abbondanti. Questa è la nostra vera innovazione: non ci sentiamo Banca ma Impresa, instancabilmente alla ricerca di migliorare adattandoci ai cambiamenti che il mercato ed i clienti ci richiedono.
In un futuro non troppo lontano – conclude Bossi – la Banca è chiamata a diventare player di riferimento del processo di consolidamento di piccole realtà creditizie d’eccellenza presenti nel nostro territorio, che hanno bisogno di business model evolutivi per esprimere al meglio il proprio valore”.